ORRORE IN UCRAINA/ Un massacro di 410 civili, donne e persino bambini compiuto dai militari russi nella cittadina di Bucha (nei pressi di Kiev). Bombardamento contro Odessa. Le mire di Putin sul Donbass: lo ammette il suo portavoce

L’auto del regista morto: si intravedono alcuni corpi di vittime nella strada (foto Afp di Ronaldo Schemidt)

Si è scoperto oggi un orribile eccidio compiuto dalle truppe russe in Ucraina: i cadaveri di 410 civili (alcuni addirittura con le mani legate, come si può vedere nella foto a lato)  sono stati ritrovati nelle strade nella cittadina di Bucha, nei pressi di Kiev, quando i soldati di Putin hanno lasciato la capitale. La conferma è stata data ai giornalisti dal procuratore generale ucraino Iryna Venediktova durante un programma trasmesso su diversi canali televisivi ucraini. Contemporaneamente anche la città di Odessa è stata messa  sotto attacco dai russi, inoltre sono stati colpiti dai missili russi un deposito di carburante e una raffineria di petrolio, come conferma una fonte di Mosca

Ora, alla luce della scoperta di questa ennesima strage di cittadini inermi, le cui foto stanno facendo il giro del mondo, l’Unione Europea ribadisce la necessità di adottare nuove sanzioni contro la Russia. La Polonia si spinge ad essere disponibile ad ospitare armi nucleari statunitensi, se questo fosse deciso. Il premier britannico Boris Johnson si dice pronto ad inviare missili anti-nave per supportare Odessa.

Il presidente ucraino Zelensky accusa la Russia di commettere un “genocidio” in Ucraina per spazzare via “l’intera nazione” e, in una intervista al canale statunitense CBS, aggiunge:”Questo è un genocidio. E’ un progetto di eliminazione di tutta la nazione e del popolo,di tutti i cittadini dell’Ucraina. Abbiamo più di 100 nazionalità. Questa è la distruzione e lo sterminio di tutte queste nazionalità“.

A fine mattina a Odessa sono tornate a suonare le sirene di allarme con le autorità che hanno invitato la popolazione a mettersi al riparo, nelle abitazioni o nei rifugi.

Inoltre un’esplosione si è verificata nel villaggio di Tomarovka nella regione russa di Belgorod, a 40 km dal confine dell’Ucraina. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione del distretto urbano di Yakovlevsky Oleg Medvedev, come riporta l’agenzia Ria Novosti.

La difficile fuga da Mariupol. Un portavoce dei separatisti di Donetsk, Eduard Basurin, ha confermato che dalla scorsa mezzanotte è in vigore un cessate il fuoco temporaneo per consentire l’evacuazione di “cittadini stranieri” da Mariupol. “Un corridoio umanitario da Mariupol a Berdyansk è in corso dalla mezzanotte del 3 aprile. Le forze armate russe e della Repubblica di Donetsk garantiscono il rigoroso rispetto di un cessate il fuoco temporaneo lungo questa strada. Da Berdyansk, gli stranieri possono essere evacuati lungo qualunque strada: via terra verso la Crimea o verso i territori controllati da Kiev, oppure via mare”, ha detto Basurin citato da Interfax.

 

NUOVE SANZIONI IN ARRIVO – L’Ue lavora alla messa a punto di nuove sanzioni contro la Russia e a nuovi sostegni all’Ucraina. Lo scrive su twitter il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, il quale si è detto “scioccato dalle immagini delle atrocità commesse dall’esercito russo nella regione di Kiev ora liberata. “L’Ue sta assistendo gli ucraini e le Ong nel raccogliere le prove da portare nelle corti internazionali“, aggiunge Michel. “Il massacro di Bucha è stato deliberato. I russi mirano ad eliminare il maggior numero possibile di ucraini. Dobbiamo fermarli e cacciarli via“. Lo afferma il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba su twitter. Kuleba chiede “nuove devastanti sanzioni del G7 ora: embargo su petrolio, gas e carbone; chiudere tutti i porti alle navi e alle merci russe; scollegare tutte le banche russe da Swift”.

Il vice primo ministro polacco Jaroslav Kaczynski ha affermato che Varsavia è aperta al dispiegamento di armi nucleari statunitensi sul suo territorio se servisse. Lo ha detto Kaczynski in un’intervista al quotidiano tedesco Welt am Sonntag, citato dai media ucraini. “Se gli americani ci chiedessero di mantenere le armi nucleari statunitensi in Polonia, saremmo aperti a questo. Rafforzerebbe in modo significativo la deterrenza su Mosca“, ha detto Kaczynski chiarendo che il dispiegamento di armi nucleari americane in Polonia non è stato ancora discusso, ma “questo potrebbe cambiare presto”.

NUOVO APPELLO DEL PAPA – Papa Francesco torna a pregare per l’Ucraina: “Preghiamo ora per la pace, pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina, ancora sotto i bombardamenti di questa guerra sacrilega”, ha detto il Papa all’Angelus al termine della Messa a Malta.

OBIETTIVO DONBASS –   “L’obiettivo dell’invasione russa in Ucraina è il Donbass e il sud del nostro paese”. Ne è sicuro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nel consueto videomessaggio notturno lo ha ribadito: “Le truppe russe vogliono prendere il Donbass e il sud dell’Ucraina. Siamo consapevoli che il nemico ha riserve per aumentare la pressione a est“. Poi sferza l’Occidente: “Il nostro Paese non ha ricevuto abbastanza moderni sistemi antimissilistici dagli alleati“.

Pure il Cremlino ammette che il Donbass è al centro della sua “operazione militare speciale”. «La sovranità delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk – spiega il portavoce Dmitry Peskov è stata riconosciuta dalla Russia. Abbiamo riconosciuto la loro indipendenza. La nostra operazione è stata avviata su richiesta di queste due repubbliche: uno degli obiettivi principali consiste nel salvarle e ripristinare la loro statualità entro i confini del 2014, entro i confini sanciti dalla costituzione delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk“.

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