di ENNIO SIMEONE –
La parola d’ordine è «Ricostruzione». Ma l’obiettivo è una nuova formazione politica che ha i colori rosso e verde, dove il verde non è quello (leghista) del governo attuale ma è il colore storico dell’ambientalismo, e il rosso non si vuole sostituire al giallo ma, semmai, spera di associarne un pezzo. Si può sintetizzare così, semplificandolo, il senso della assemblea nazionale svoltasi domenica
scorsa all’Auditorium Antonianum di Roma gremito da oltre duemila persone affluite da tutta Italia in risposta all’appello lanciato dai «reduci» della improvvisata spedizione elettorale di «Liberi e Uguali» che non si sono fatti scoraggiare dal modesto risultato ottenuto dalle urne il 4 marzo.
Plasticamente il disegno è stato presentato attraverso un inconsueto assemblaggio di relazioni affidate alternativamente a «tecnici» e a politici. L’apertura è toccata ad Arturo Scotto, già capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera, indicando una linea che poi sarà ripresa e sviluppata nella relazione da Roberto Speranza, deputato di Liberi e Uguali, ex capogruppo del Pd, il quale ha preso la parola dopo i «tecnici»: Pierluigi Ciocca, vice direttore della Banca d’Italia, e Rossella Moroni di Lega Ambiente (che presiedette la manifestazione di lancio di «Liberi e Uguali» con Pietro Grasso).
Ciocca ha analizzato i fattori che caratterizzano il quadro economico dell’Europa e dell’Italia schematizzando i 7 punti che ne dovrebbero caratterizzare la linea di condotta: 1. equilibrio di bilancio tra spesa corrente ed espansione, 2. investimenti ad alto moltiplicatore, 3. riscrittura del diritto, 4. difesa delle imprese, 5. correzione nella distribuzione del reddito, 6. politica per il Sud imperniata sulla sviluppo delle infrastrutture, 7. coordinamento della domanda globale tra i paesi europei.
Moroni ha indicato il profitto che una giusta linea ambientalista può derivare al paese partendo da tre errori che, a suo avviso, questo governo (e in particolare il M5s) ha commesso: 1. la proposta (poi ritirata) di una ecotassa sulle auto di vecchia produzione, trasformatasi in un boomerang perché avrebbe colpito proprio i cittadini più deboli; 2. il comportamento contraddittorio tra promessa in campagna elettorale e successiva scelta governativa di mantenimento in funzione dell’Ilva di Taranto; 3. la proposta Salvini di «un inceneritore in ogni provincia» quando quelli che esistono sono sempre più sottoutilizzati a mano a mano che cresce la raccolta differenziata.
Poi il video di saluto di don Giovanni Nicolini, che ha esaltato i valori della Costituzione.
Speranza è ripartito dalla ammissione di Arturo Scotto che l’avventura elettorale di «Liberi e Uguali» era viziata da due errori: l’aver creato semplicemente un «cartello elettorale» consistente in una somma di sigle senza una proposta programmatica solida e articolata, e l’aver chiuso la porta in faccia all’elettorato che, allontanatosi dal Pd renziano, si è rivolto al M5s. Ma ora le speranze di quel popolo che ha abbandonato il Pd e però è deluso dalle scelte di compromesso tra M5s e Lega devono e possono trovare una risposta in una sinistra più ampia e articolata, che vada dal movimento degli studenti al mondo cattolico, dal mondo del lavoro all’ambientalismo, dai movimenti delle donne cui offrire proposte concrete per un nuovo diritto di famiglia, progressività fiscale, superamento delle diseguaglianze tra categorie sociali e tra aree del paese, una sanità pubblica e una scuola all’altezza delle aspettative degli italiani.
Per realizzare questa «ricostruzione» della sinistra – ha concluso Speranza guadagnandosi una ovazione dall’uditorio – bisognerà «rimetterci in discussione tutti, lasciando porte aperte a tutti, senza che trovino nessuno già seduto a capotavola».
Potrà questo progetto incontrare il favore di quanti, rifugiatisi nell’astensionismo o nel voto di pura protesta, sono alla ricerca di una meta a cui approdare e di una scelta già alle prossime elezioni europee? Le speranze che sono state accese da Podemos in Spagna, da Corbin in Inghilterra, da Sanders negli Stati Uniti potranno riaccendersi anche in Italia? A maggio se ne avrà una prima verifica.
VEDI IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO INTEGRALE del «Partito rosso-verde»: https://articolo1mdp.it/le-tesi-per-la-forza-rosso-verde/
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