Bus, treni e aerei: la giornata del 25 ottobre si profila come un assurdo venerdì nero sul fronte degli scioperi, indetti dai sindacati di base, che colpiranno tutta Italia, perché in alcune città si sono aggiunti i sindacati nazionali, ma soprattutto la capitale, che rischia una paralisi perché si aggiungerà a quelle di altre categorie su scala nazionale la protesta di tutte le municipalizzate e l’Ama non assicurerà la raccolta dell’immondizia.
A fermarsi a livello nazionale saranno i treni, dalle 21 di questa sera alla stessa ora di domani, e i controllori di volo, che incroceranno le braccia dalle 13 alle 17. Non mancheranno disagi nella scuola e nemmeno nella giustizia per la mobilitazione degli avvocati.
Le Ferrovie dello Stato hanno fatto sapere che circoleranno regolarmente le Frecce di Trenitalia. Saranno inoltre garantiti i collegamenti regionali nelle fasce pendolari (6.00-9.00 e 18.00-21.00). Anche nel resto della giornata – prosegue la nota -, Trenitalia si impegna ad assicurare la quasi totalità dei collegamenti, con possibili leggere modifiche al programma dei treni. Sarà assicurato il collegamento fra Roma Termini e l’aeroporto internazionale di Fiumicino. Garantiti tutti i convogli elencati nell’apposita tabella dei treni previsti in caso di sciopero, consultabile sull’orario ufficiale di Trenitalia e sul sito web trenitalia.com.
Soprattutto la Capitale, dunque, rischia di bloccarsi. perché i sindacati – con una decisione che può essere dettata solo da incoscienza, dato il momento – hanno indetto il primo sciopero generale della città. «Non c’era mai stato. E’ il primo», afferma “trionfante” il segretario della Uil del Lazio Alberto Civica in polemica con l’amministrazione Raggi, ma ai danni dei cittadini.
Un venerdì nero a Roma, dunque, dai trasporti ai rifiuti. Il possibile impatto dello sciopero sulla città si misura anche nell’appello dell’Ama, la municipalizzata dei rifiuti, che invita per quella giornata i cittadini a non buttare l’immondizia nei cassonetti, posticipando il conferimento al giorno successivo. A far esplodere la protesta di Cgil, Cisl e Uil – che manifesteranno in piazza del Campidoglio contro l’amministrazione – è la vertenza sulle società partecipate del Comune, in particolare il ritardo nella approvazione dei bilanci Ama (per una controversia con il Campidoglio) e la liquidazione di Roma Metropolitane, l’azienda che si occupa di programmare e appaltare le opere della mobilità, tra cui la metro C. A dare man forte al sindacalista della Uil c’è anche Natale Di Cola della Cgil.
Dal Campidoglio interviene l’assessore al Personale Antonio De Santis: “Gli scioperi generali bloccano un’intera città e devono quindi fondarsi su rivendicazioni strutturali. La sindaca Raggi ha assicurato il carattere pubblico di tutte le aziende partecipate capitoline e il lavoro su Atac lo dimostra pienamente. Il dialogo è essenziale, ma le assunzioni di responsabilità devono essere reciproche, perché tentare di bloccare una città non giova ai cittadini”.
Così risponde a sua volta la sindaca di Roma Virginia Raggi: “Continuo a invitare i sindacati a revocare questo sciopero, che dal nostro punto di vista non ha motivazioni. In Roma Metropolitane c’è la garanzia dei livelli occupazionali, c’è l’intenzione di mantenere la società in mano pubblica. Del resto lo abbiamo dimostrato con Atac che tutti volevano far fallire. Noi l’abbiamo mantenuta pubblica, sta assumendo nuovo personale, sta portando autobus nuovi a Roma”.
Commenta per primo