REDAZIONE/
Dopo la vittoria (61,3% contro il 38,7%), di proporzioni ben maggiori del previsto e di quanto valutato dai sondaggi, del NO alle regole proposte dall’Unione europea alla Grecia, così come chiesto ai greci dal governo di Tsipras attravertso il referendum popolare, la settimana si è aperta a sorpresa con le dimissioni del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Le ha annunciate su Twitter così: “Saputo che alcuni ministri all’interno dell’Eurogruppo hanno una preferenza per la mia assenza dal meeting, considero un mio dovere non ostacolare l’intesa e aiutare il premier Alexis Tsipras nel suo tentativo di arrivare ad una intesa con l’Eurogruppo”.
E al suo posto arriva un suo strettissimo amico, Euclid Tsakalotos: classe 1960, nato a Rotterdam, e come il suo predecessore, è un economista che ha studiato principalmente all’estero, in particolare a Oxford. Membro del comitato centrale di Syriza, deputato dal 2012, è docente di economia all’Università di Atene. “Il messaggio lanciato ieri è qualcosa che sarà ricordato. Esso rimarrà scritto nella memoria collettiva dell’Europa”, ha detto Tsakalotos ricevendo le consegne da Yanis Varoufakis al ministero delle finanze ad Atene. “Non avremmo fatto tutto questo senza Varoufakis. Tutti lo dovrebbero ringraziare”, ha aggiunto. “Non nasconderò il fatto di essere nervoso ed ansioso. Assumo questo incarico in un momento difficile per la Grecia, ma non possiamo accettare una soluzione non praticabile” per il nostro paese, ha detto Tsakalotos.
Commenta per primo