Intervistato da Radio Cusano Campus, uno dei leader della lista di sinistra “Liberi e Uguali”, Pippo Civati, ha così commentato la dichiarazione (poi parzialmente rettificata) di Romano Prodi sul voto del 4 marzo, diventato un endorsement per il Pd: “Al Referendum Prodi si schierò per il Sì, e si è visto come andata. Ora ci sono i suoi fedelissimi in lista col o nel Pd, quindi non sono molto sorpreso. E’ una questione drammatica che si copre un po’ di ridicolo a Bologna perchè a Prodi toccherà votare Casini. Dalla tragedia passiamo alla farsa in pochi secondi. Casini ha scritto una lettera di San Paolo Apostolo agli efesini, in questo caso San Ferdinando ai bolognesi, che dice che il Pd è cambiato, ci si mette tutti insieme, ci si appallottola nel centro e si fa qualcosa contro gli estremismi. Quindi è il Pd che è diventato Casini, non Casini è diventato del Pd. Io sto trovando un grande spaesamento dopo le larghe intese, c’è anche Lorenzin candidata dal Pd a Modena, in una delle province più rosse del Paese. Renzi ha scelto i fedelissimi perchè pensa al dopo-elezioni, a tenere uno spogliatoio affiatato. Ma non si parli di centrosinistra perché Cuperlo è fuori, Orlando si lamenta sempre, Emiliano vuole fare fuori Renzi dopo le elezioni. L’unico davvero in controtendenza è Prodi”.
E i temi dominanti della campagna elettorale? Risposta: “La campagna elettorale sta girando intorno alla questione fiscale, a chi ci guadagna. E’ una campagna già molto berlusconizzata. E’ lui che sta dettando i tempi, perchè è tornato in auge, almeno nella considerazione dei commentatori. Noi diciamo progressività fiscale, Renzi dice bonus, Berlusconi dice flat tax”.
E le alleanze del Pd? Risposta: “Il leader più stimato dagli italiani è Emma Bonino, che però è alleata con Renzi, che però usa il simbolo di Tabacci, che però non comanderà in nessun governo. Quindi la leadership dipende da dove è messa. Sarà una campagna elettorale in cui la leadership sarà un po’ negata”.
Infine l’appoggio di “Liberi e Uguali” a Zingaretti nel Lazio. “Noi siamo i più scettici del gruppo sull’argomento – dice Civati -. Mi hanno spiegato che lo abbiamo appoggiato solo per non far vincere le destre nel Lazio. Comunque Grasso sostiene Zingaretti per le regionali, non credo che altre speculazioni siano accettate. Intanto Zingaretti fa votare Boschi e Renzi alle politiche, non è che fa votare Grasso…”.
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