Sergio Mattarella, sempre più assiduo nei suoi messaggi al governo, si occupa (e si preoccupa) della Legge di Bilancio, da lui appena controfirmata, e raccomanda al capo del governo, Giuseppe Conte: «Necessario tutelare gli interessi fondamentali dell’Italia, con l’obiettivo di una legge di bilancio che difenda il risparmio degli italiani, rafforzi la fiducia delle famiglie, delle imprese e degli operatori economici e ponga l’Italia al riparo dall’instabilità finanziaria. A questo scopo, sulla base di quanto disposto dalla Costituzione agli articoli 81, 97 e 117, è mio dovere sollecitare il Governo a sviluppare – anche nel corso dell’esame parlamentare – il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee».
Conte gli ha risposto: «C’e senz’altro il comune intento di lavorare alla stabilità dei conti pubblici e alla tutela del risparmio. In un periodo caratterizzato da un ciclo economico avverso, il governo intende rilanciare la crescita e l’occupazione, con una particolare attenzione agli investimenti e al contrasto della povertà e delle disuguaglianze. L’interlocuzione tra il Governo italiano e la Commissione europea avviene nel contesto di un dialogo proficuo e costante».
Ciascuno dei due parla nel rispetto del proprio ruolo. Quanto all’ascolto bisogna attendere per capire chi dei due avrà ragione.
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