Vincenzo Boccia prevale su Vacchi (100 voti contro 91): sarà il nuovo presidente di Confindustria

boccia_vincenzo_fgE’ Vincenzo Boccia il nuovo presidente designato di Confindustria. Ad eleggerlo come successore di Giorgio Squinzi, in carica dal 2012, è stato il Consiglio generale di Viale dell’Astronomia. E’ stata una vittoria sul filo quella di Boccia che ha sconfitto il concorrente Alberto Vacchi. Su 192 votanti (erano 198 aventi diritto) al giovane imprenditore salernitano sono andati infatti 100 voti contro i 91 attribuiti all’industriale bolognese. Dalle urne è uscita una sola scheda bianca.

“Oggi la complessità che abbiamo di fronte non ci consente il lusso di litigare al nostro interno. Questa Confindustria riuscirà invece a costruire un percorso di continuità e cambiamento“, ha detto Boccia spiegando la mission che lo attende. ”Sono convinto che tutte le opzioni di concepire la sfida come negativa siano da considerarsi elementi marginali: nei prossimi mesi riusciremo a costruire e a dimostrare come si fa sistema e dare un contributo allo sviluppo del Paese”, ha continuato riconoscendo a Vacchi ”il grande fair play dimostrato in campagna elettorale”.

Si apre, dunque, prosegue ”una stagione nuova di corresponsabilità e impegno. Perché per noi non esistono eventi positivi o negativi ma solo condizioni da cui ripartire”, ha proseguito ricordando come nei prossimi mesi dovrà affrontare le questioni legate alla nuova squadra, alla distribuzione delle deleghe e all’organizzazione della prossima assemblea generale del 25 maggio che lo nominerà ufficialmente. ”Cercheremo di coinvolgere quanto più possibile i nostri colleghi”, ha proseguito annunciando che da qui al 25 maggio prossimo parlerà poco ”per rispetto del ruolo di presidente designato” che la riforma Pesenti non ha cambiato. ”Giorgio Squinzi, quindi, resta il presidente di Confindustria fino a quel momento”, ha concluso.

Vacchi, commentando l’esito della votazione, ha dichiarato: “Accetto la scelta serenamente e faccio a Boccia i migliori auguri per una Confindustria che ha bisogno di rinnovamento. Il voto testimonia che c’erano due posizioni differenti, ma ora è da evitare una spaccatura reale dell’associazione”. “Io avevo un programma che aveva un certo tipo di profilo. Gli associati hanno fatto una scelta non necessariamente negativa. Anzi mi auguro che sia calzante”, ha proseguito Vacchi. Rispetto a Boccia, ha aggiunto, “avevamo due posizioni diverse: è stata fatta una scelta, è nel gioco elettorale”. Quanto allo scarto minimo di 9 voti che ha deciso la votazione, Vacchi non sembra avere rammarichi: “Nel Consiglio mancavano 5 voti che forse avrebbero ridotto lo scarto a 2-3 voti al massimo. Ma questo testimonia di una Confindustria che ha due posizioni differenti. Ora è da evitare una spaccatura reale dell ‘Associazione”, ha concluso.

Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha dichiarato: ”Mi auguro che dall’apparente spaccatura data dall’esito della votazione di oggi sia possibile ritornare all’unità, la sola che ci possa dare autorevolezza e che ci fa contare di più”. ”Il voto conferma la validità della riforma Pesenti: una grande prova di democrazia”, ha aggiunto vedendo nella elezione di Boccia ”una linea di continuità in Confindustria”.

Il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, lasciando viale dell’Astronomia, ha detto: ”Spiace vedere una Confindustria così spaccata e credo che questo debba essere, per il presidente uscente, un’occasione di grande rammarico”. ”Si è persa un’occasione unica di vero cambiamento”, ha aggiunto.

Il presidente Eni, Emma Marcegaglia, ha sottolineato: ”Sono molto felice, è un segnale di giusta discontinuità: ci sono state delle divisioni ma alla fine Confindustria, come sempre ha fatto, ritroverà la sua unità”. ”Il clima è tranquillo e sono molto contenta”, ha osservato. (AdnKronos)

FIGLIO DI UNO STRAORDINARIO

IMPRENDITORE DEL SUD

Cinquantadue anni, salernitano, sposato, due figlie, Vincenzo Boccia – amministratore delegato di Arti Grafiche Boccia e futuro presidente di Confindustria – è uno degli esponenti di spicco della nuova imprenditoria meridionale, che combina la dimensione familiare e l’attenzione alle radici con la propensione all’internazionalizzazione. Infatti Boccia è figlio di Orazio, uno straordinario imprenditore, che, imparata l’arte del tipografo da ragazzo nell’orfanotrofio di Salerno, quando ne uscì aprì in un sottoscala del centro della città un piccolo laboratorio nel quale stampava bigliettini da visita, e da lì spiccò il volo con un coraggio e una capacità di iniziativa eccezionali, stampando nel 1973 in quel modesto laboratorio il settimanale “La Voce della Campania”, e via via potenziando la sua struttura, fino a fondare  l’AGB, un’azienda che, oltre a “Repubblica”, stampa quotidiani, periodici, libri d’arte diffusi in tutto il mondo.

Orazio ha poi avuto al suo fianco il figlio Vincenzo nella gestione e nella espansione dell’impresa: oggi Arti Grafiche Boccia conta 160 dipendenti con un giro di affari superiore ai 40 milioni di euro con un forte focus sugli investimenti (negli ultimi anni hanno superato quota 50 milioni). Un terzo del fatturato è realizzato all’estero, con uffici a Parigi, a Norimberga, ad Aarhus, a Beirut.

Laureato in Economia e Commercio, Vincenzo Boccia è stato negli anni Novanta molto attivo nel gruppo dei Giovani Imprenditori, diventandone nel 2000 vicepresidente nazionale. In Confindustria l’ad di AGB è stato eletto nel 2003 presidente regionale della Campania, quindi nel 2009 ha assunto la carica di presidente nazionale della Piccola Industria. Presidente onorario di Assafrica & Mediterraneo, Boccia negli ultimi anni ha ricoperto la carica di consigliere delegato al credito e di presidente del Comitato tecnico Credito e Finanza.

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