E’ salito a 292 il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, delle vittime del sisma che ha colpito il centro Italia. Ne dà notizia il dipartimento della Protezione Civile. Fino a questo momento si contano 231 morti ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 50 ad Arquata del Tronto. Il numero dei feriti è salito a 385. Quasi 2500 gli sfollati.
Ieri si sono svolti i funerali di 35 delle vittime nelle Marche. Sono intervenuti il capo dello Stato, Mattarella, il capo del governo, Renzi, e i presidenti del Senato, Grasso, e della Camera Laura Boldrini. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, giunto in elicottero ad Amatrice, prima di partecipare alla cerimonia funebre ha v usitato, accompagnato dal presidente della Regione Lazio, Zingaretti, una parte del paese crollato.
Al centro operativo dei soccorsi Mattarella ha parlato brevemente con gli operatori della Croce Rossa Italiana giunti dal Piemonte e si è complimentato con loro per il lavoro che stanno svolgendo: “Vi ringrazio per quello che fate”, ha detto. “E’ il nostro dovere, presidente”, gli hanno risposto.
Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza e lo stanziamento dei primi 50 milioni di euro, ma “l’emergenza avrà un lungo periodo di gestione, dovremo essere tutti all’altezza di questa sfida”, ha affermato Renzi in conferenza stampa da Rieti. Il tema della ricostruzione è senz’altro prematuro nella discussione, ma tutti noi sappiamo perfettamente che la credibilità e l’onore di tutti noi sarà nel garantire una ricostruzione vera che consentirà agli abitanti di vivere, di ripartire. Il Consiglioc dei ministri prenderemo i primi provvedimenti insieme alla Protezione civile e al ministro Delrio”.
“Questa visita – promette poi Renzi – sarà la prima di una lunga serie in questo territorio per dare certezza ai tempi di ricostruzione”. E poi la solita frase enfatica di queste circostanze: “Noi siamo bravi a fare polemiche, a dividerci, ma di fronte al dolore l’Italia mostra il suo volto più bello”.
Una devastazione “peggiore di quella dell’Aquila, mai vista una cosa così per le devastazioni avvenute in un un lampo, in così pochi secondi. E’ questa la reazione dei soccorritori al lavoro nei paesi distrutti.
Nelle Marche, sono 1.500 le persone rimaste senza casa, perché distrutta o inagibile, nelle zone delle Marche devastate dal terremoto. Lo rende noto la Protezione civile regionale. La maggior parte dei senzatetto si concentra nel comune di Arquata del Tronto e della frazione di Pescara del Tronto, rasa al suolo. Verranno ospitati quasi tutti in tendopoli. La terra intanto continua a tremare: un’altra violenta scossa, di magnitudo 4.9, è stata avvertita nel primo pomeriggio scatenando il panico. La scossa più forte, di magnitudo 6, era avvenuta invece alle 3.36 con epicentro vicino Accumoli (Rieti); una seconda di magnitudo 5.4 è stata registrata alle 4,33 con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata).
Ad Amatrice è crollato anche lo storico Hotel Roma, nel centro storico della cittadina reatina, con diverse persone rimaste sepolte sotto le macerie. Il Roma è un luogo celebre anche come ristorante per la amatriciana, il piatto che prende il nome dalla città. In un silenzio quasi assoluto proseguono le ricerche del bambino di 11 anni rimasto sotto le macerie della sua casa ad Amatrice e che in precedenza ha chiesto aiuto e forse anche mandato un sms con il cellulare al padre. Su quest’ultima circostanza non ci sono conferme. Da un po’ non si registrano più segnali dal bambino e i vigili del fuoco stanno usando strumenti particolarmente sensibili che percepiscono il calore umano.
I paesi distrutti offrono scene apocalittiche, i soccorritori a Pescara del Tronto descrivono una situazione ‘mai vista’, ed anche la presidente della Camera Laura Boldrini, giunta sul posto, commenta: “Non c’è più nulla, sembra un bombardamento”. Il presidente del Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi, Fabio Tortorici, spiega da parte sua che in Italia si verificano scosse di magnitudo superiore a 6.3 ogni 15 anni circa, invita ad una cultura diffusa della prevenzione sismica e osserva che gli edifici costruiti dopo il 2008 hanno resistito meglio.
Timori anche per il patrimonio culturale nelle zone più colpite. Piccole crepe si sono aperte nella struttura esterna del Duomo di Urbino, che è stato transennato. Crolli nel monastero di S.Chiara a Camerino e, ad Amatrice, nella basilica di San Francesco e la chiesa di Sant’Agostino. Il ministero dei beni culturali ha allertato le sue unità di crisi, in azione la task force italiana dei Caschi Blu della Cultura.
Il maggior numero di vittime sono di Amatrice e Accumoli (epicentro del sisma) in provincia di Rieti e di Arquata e Pescara del Tronto in provincia di Ascoli Piceno. Enorme il numero dei senzatetto.
Tre le scosse più forti. Una di magnitudo 6 è stata registrata alle 3:36. L’epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). L’ipocentro è stato a soli 4 km di profondità. Seconda e terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33. Hanno avuto epicentro in prossimità di Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Gli ipocentri sono stati tra gli 8 e i 9 km. Oltre 50 le repliche di magnitudo superiore a 2, cinque delle quali di magnitudo 4 o superiore.
Il terremoto è stato avvertito fino a Roma verso sud e Firenze verso nord. Letteralmente devastata Amatrice, dove il corso principale è stato distrutto. In più punti sono in corso operazioni per salvare persone che sono sotto cumuli di macerie .
“E’ un dramma, ci sono dei morti e persone sotto le macerie”, dice il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.“Metà paese non c’è più”, ha aggiunto, “le strade di accesso sono bloccate”. Il sindaco ha fatto appello ai soccorritori per liberarle. “Su una c’è una frana e un’altra ha un ponte che sta per crollare. La gente si è riunita negli impianti sportivi, siamo senza corrente”. L’ospedale di Amatrice è inagibile. Feriti e barelle vengono curati anche in strada davanti all’ospedale. All’alba le ambulanze stanno trasferendo i feriti a Rieti, mentre i pazienti del nosocomio vengono trasferiti in altri ospedali.
Situazione molto grave anche ad Accumoli dove una famiglia di quattro persone – due bambini piccoli e i loro genitori – è sotto le macerie e non dà segni di vita. Lo ha detto a RaiNews24 il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci.
Una seconda forte scossa di terremoto è stata registrata alle 4:33, con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata) ed ipocentro a 8,7 chilometri di profondità. E’ stata di magnitudo 5.4. Due persone sono morte nel crollo della loro abitazione a Pescara del Tronto, una frazione di Arquata. Lo confermano i carabinieri. Si tratterebbe di una coppia di anziani coniugi, deceduti nello stesso crollo.
Diverse persone sono rimaste coinvolte nei crolli e danni pesanti sono stati inflitti a edifici e infrastrutture stradali, ha riferito il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, al capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
In Abruzzo, all’Aquila, Teramo e Pescara la gente è scesa in strada. Forte rumore di crollo dalla parete est del Corno Piccolo sul Gran Sasso. A seguito del sisma alcuni giunti di pilastri che sorreggono i viadotti della A25 tra Pratola e Cocullo (L’Aquila) si sarebbero mossi. Al momento sono in corso controlli, la circolazione resta comunque aperta.
In Umbria al momento non ci sono segnalazioni di danni. Popolazione in strada anche a Norcia. Nessun danno ad Assisi per le Basiliche di San Francesco per il forte terremoto avvertito anche nella città umbra. Lo ha detto all’ANSA padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento. La scossa ha svegliato l’intera comunità francescana. I frati e il capo restauratore Sergio Fusetti si sono subito recati nella Basilica superiore e in quella Inferiore per verificare la situazione. Al momento non risultano danni ma le verifiche proseguiranno nelle prossime ore.
E’ stato mobilitato l’Esercito per far fronte all’emergenza. Una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, è partita verso le zone colpite dal sisma.
Nella zona colpita sono arrivati il capo della Protezione Civile, Curcio, ed il ministro delle Infrastrutture, Delrio, che assicura: “Troveremo le risorse per il post-terremoto, ce la faremo’” E intanto è rientrato a Roma da Palermo il presidente della Repubblica Mattarella. Il Papa ha rinviato la catechesi prevista nell’udienza del mercoledì. Lutto anche per lo sport, Malagò (Coni) annuncia un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni sportive. Dal mondo dell’economia, l’Abi invita le banche a sospendere il pagamento delle rete dei mutui per gli immobili danneggiati. Confindustria si dice “pronta a garantire supporto per affrontare l’emergenza e la ripresa”. Attivo il numero telefonico 45500 per donare due euro – via sms o chiamata da rete fissa – a sostegno delle popolazioni colpite.
SOCCORSI: Non abiti e cibo, servono soldi. “Non servono raccolte di abiti o di cibo perchè le strutture della Protezione Civile hanno meccanismi di approvvigiogionamento strutturati e a volte” le donazioni non coordinate “rischiano involontariamente di creare problemi”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al termine della giunta straordinaria sull’emergenza terremoto. “E’ attivo un conto corrente per chi vuol dare una mano, e presto definiremo la destinazione dei fondi raccolti per una trasparente tracciabilità” precisa,
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