Due ulteriori novità oggi nella tormentata vicenda della giunta Cinque stelle della capitale. La prima: il “direttorio” romano del movimento si è dimesso, ma promettendo che i 4 membri dimissionari “non faranno mancare il loro sostegno alla giunga Raggi”. La seconda: il nuovo assessore al Bilancio non sarà più il giudice De Dominicis perché – spiega il sindaco – “non ha i requisiti previsti dal M5s”. (Risulta indagato per abuso d’ufficio). Quindi è iniziata la ricerca della persona adatta al ruolo lasc iato vacante la settimana scorsa da Minenna, dimessosi dopo che la guidice Raineri aveva dovuto lasciare l’incarico di capo di gabinetto del sindaco in seguito al parere negativo espresso dall’Autorità Anticorruzione alla richiesta della Raggi sulla validità del suo contratto. A fare da corollario a queste due novità, ci sono inoltre da segnalare, sempre oggi, un rafforzamento dell’attestato di fiducia di Beppe Grillo a Virginia Raggi, già espresso ieri nella manifestazione pentastellata di Nettuno, e una conferma ufficiale della decisione che il Comune di Roma non si candiderà ad ospitare le Olimpiadi del 2024 con immediate reazioni indignate del Coni.
Insomma il percorso della prima donna sindaco nella storia di Roma continua faticosamente tra altri e bassi e l’insorgere di nuovi ostacoli, che Virginia Raggi affronta con un coraggio e una tenacia che nessun altro avrebbe avuto. Se riuscirà ad iniziare a governare la città, come il successo elettorale le impone e come lei vorrebbe, sarà quasi un miracolo. Ed è importante, in proposito, ciò che ha dichiarato oggi il presidente Pd della Regione Lazio, Zingaretti, a “Uno mattina”: «Voglio essere chiaro su una cosa: io aiuterò Roma, noi aiuteremo Roma. Aiuteremo questa amministrazione comunale di Roma perché non è giusto che i problemi si scarichino sui cittadini: chi aspetta l’autobus, chi vuole la città pulita, chi vuole un lavoro. A prescindere da chi governa, le istituzioni devono collaborare. L’ho detto sin dal primo giorno e lo dico oggi in un momento di difficoltà per la giunta capitolina».
La cronaca della giornata. «Riteniamo che oggi il nostro compito non sia più necessario»: con queste parole i membri del direttorio romano del M5s ancora in carica (la Lombardi si era già dimessa un paio di settimane fa), e cioè Paola Taverna, Fabio Massimo Castaldo e Gianluca Perilli sul blog M5S hanno annunciato le loro dimissioni, assicurando «non faremo mai mancare il nostro sostegno e il nostro contributo alla giunta Raggi».
“Io non mollo”, aveva commentato il sindaco rispondendo ai cittadini che, durante la cerimonia per l’anniversario dell’8 Settembre a Porta San Paolo, l’avevano accolta calorosamente e incitata ad andare avanti nonostante le difficoltà degli ultimi giorni. E Grillo la incoraggia lanciando l’hashtag #SiamoTuttiConVirginia, e sul “blog delle stelle” insieme a Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco, Carlo Sibilia, attacca Pd e giornali sottolineando che “i loro tentativi non serviranno a nulla: Virginia Raggi è forte del mandato di quasi 800.000 romani e del sostegno e della fiducia piena dell’intero Movimento 5 Stelle”.
Ma nel primo pomeriggio Virginia ha dovuto prendere un’altra sofferta decisione: la rinuncia al contributo del nuovo assessore al Bilancio. “In queste ore – ha scritto sul suo profilo Facebook – ho appreso che l’ex magistrato e già procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio in base ai requisiti previsti da M5s non può più assumere l’incarico di assessore al Bilancio della giunta capitolina, pertanto di comune accordo abbiamo deciso di non proseguire con l’assegnazione dell’incarico. Siamo già al lavoro per individuare una nuova figura che possa dare un contributo al programma della giunta su Roma”.
Chissà che nei prossimi giorni non debba trovarsi di fronte alla necessità di trovare anche un nuovo assessore all’Ambiente al posto della Muraro.
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