Con 22 sì, 23 astenuti e 10 no (tra cui quello del ministro degli Esteri italiano Angiolino Alfano) è stata approvata oggi a Parigi una risoluzione dell’Unesco che nega la sovranità di Israele su una parte di Gerusalemme. Nel testo approvato si criticano i progetti di insediamento nella città vecchia e vicino ai luoghi sacri di Hebron. Si chiede anche la fine del blocco Israeliano su Gaza. Un voto di particolare importanza che cade nel giorno in cui Israele celebra la sua 69esima giornata dell’Indipendenza. Nell’ottobre scorso, per una risoluzione simile, l’Italia si era astenuta. Il nuovo testo, che non contiene i nomi ‘solo in arabo’ dei monumenti sacri, come nella predente risoluzione non approvata, prevede anche che ogni decisione della “potenza occupante” israeliana su Gerusalemme sia priva di valore.
Il ministro Alfano ha spiegato la sua posizione per il no argomentando che l’Unesco “non può diventare la sede di uno scontro ideologico permanente in cui affrontare questioni per le cui soluzioni sono deputate altre sedi”. Naturalmente per l’ambasciatore dell’Israele all’Onu, la decisione dell’Unesco “è vergognosa”.
Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha telefonato ad Angelino Alfano per ringraziarlo. E Alfano giustifica così il suo comportamento: “Poco prima del voto avevo annunciato a Netanyahu la nostra decisione di votare contro la risoluzione Unesco, altamente politicizzata, e avevo anche espresso l’auspicio che altri Paesi Ue andassero verso la stessa direzione. Ho detto a Netanyahu che la decisione è stata presa anche alla luce delle eccellenti relazioni bilaterali tra Italia e Israele. Netanyahu ha ringraziato”.
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