di MARCO VALERIO/ Vince la Ferrari, vince Sebastian Vettel che festeggia il suo 13° trionfo alla guida della “Rossa”. Successo di forza, a Spa, su un circuito da anni favorevole alla Mercedes e al suo super motore (nella foto Getty: la Ferrari di Vettel taglia il traguardo). La Ferrari non vinceva in Belgio dal 2009. Quindi, per il Cavallino Rampante, vittoria pesantissima e importantissima, per il morale e la consapevolezza di essere più forte delle Frecce d’Argento di Stoccarda. Purtroppo, sul fronte classifica piloti il passo avanti è piccolo, perché Lewis Hamilton chiude secondo e adesso ha 231 punti, contro i 214 di Seb. Oltretutto, in classifica costruttori è la Mercedes a rafforzare la leadership, perché Kimi Raikkonen si è ritirato, mentre Valtteri Bottas, pur partito 17°, ha chiuso 4°. Di conseguenza: Mercedes 375 punti, Ferrari 360.
Partenza col botto. Al via, Hamilton scatta bene dalla pole ma Vettel non lo molla. Intanto, dietro succede di tutto. Nico Hulkenberg partito dal fondo della griglia perchè penalizzato, esagera nella foga di risalire la corrente e tampona Fernando Alonso, la cui McLaren decolla toccando il posteriore di Daniel Riccardo per poi rimbalzare sulla Sauber-Alfa di Charles Leclerc. Piloti illesi per fortuna ma Leclerc, Alonso e Hulkenberg sono costretti al ritiro. Per il tedesco della Renault arriverà poi a fine gara anche la penalizzazione di 10 posti in griglia nel prossimo GP d’Italia. Ricciardo invece torna in pista, ma è lontanissimo e alla fine si ritira anche lui. Danno per la Ferrari: ritiro per Kimi Raikkonen, perché la Red Bull di Ricciardo entra in contatto con la monoposto del finlandese, squarciandole la gomma posteriore destra. Kimi riesce a rientrare, ma la sua SF71H è danneggiata e al 9° giro deve lasciare.
L’ingresso della Safety Car. Un attimo prima dell’entrata della Safety Car, Vettel lungo il Kemmel fa giusto in tempo a passare Hamilton prendendosi così il comando della corsa. Dietro di loro: le Force India, o meglio, le Racing Point Force India, con Sergio Perez davanti a Esteban Ocon. Quinto Max Verstappen. La Safety esce di scena al 4° giro, e Max, esaltato dalle tribune arancioni piene di tifosi olandesi, si scatena: passa Ocon al 7° e poi anche Perez al 10°. Al traguardo è terzo. Per il resto, sono da ricordare i pit stop: quello di Hamilton a fine 22° giro e quello di Vettel al giro successivo. I team sono eccellenti nell’occasione e tutto resta immutato. C’è solo Bottas che risale da 17° a 4°, passando le 2 Racing Point Force India: a fine gara il finlandese sarà penalizzato di 5 secondi e di due punti sulla patente per aver tamponato Sirotkin al via. Settima (con Grosjean) e ottava (con Magnussen) le due Haas. Nono Gasly. Decimo Ericsson a chiudere la zona punti. Si riparte da Monza domenica prossima.
Motomondiale: giornata convulsa e surreale a Silverstone per il Gran Premio di Gran Bretagna
Dalla Formula 1 al motociclismo: cancellata per impraticabilità della pista causa pioggia, l’attesa gara MotoGP. Stessa sorte per Moto2 e Moto3. Troppa acqua su un asfalto rifatto, ma dal drenaggio inadeguato. Il via, prima anticipato alle ore 12.30 rispetto alle 14 originarie, è stato fatto slittare più volte nella speranza che la pioggia calasse di intensità. Fino alla decisione finale, fortemente caldeggiata dai piloti che hanno anteposto la sicurezza allo spettacolo e alla competizione, in una riunione improvvisata della Safety Commission che ha sollevato polemiche. Il direttore di gara Mike Webb ha spiegato: “Siamo stati costretti a cancellare l’evento per l’acqua accumulata in pista, abbiamo tentato tutto il possibile: l’ultima cosa che vogliamo è cancellare la corsa, ma la sicurezza è la nostra priorità assoluta. Abbiamo fatto molti tentativi, anche di poter correre lunedì, cosa che non era possibile e dopo aver consultato i piloti, visto che le condizioni non miglioravano, abbiamo deciso così. Era l’unica possibilità”.
Inchiesta in vista? Franco Uncini, responsabile della sicurezza Fim ha detto: “Stiamo pensando di aprire un’indagine per cercare di capire quale sia il problema che ha portato a questo inconveniente, ma serviranno circa 6 settimane di tempo. Ora non c’è una vera indagine in corso, faremo un test con auto e moto per cercare di capire se l’asfalto è nelle giuste condizioni e vedremo. Saranno il circuito e l’impresa dei lavori a verificare: noi abbiamo dei requisiti precisi che dicono quali sono le condizioni dell’asfalto, in tanti anni non era mai capitato cosi. Il circuito deve avere le competenze e le capacità di fornire le risposte”. Come detto, la scelta di non correre ha sollevato polemiche; soprattutto da parte di Andrea Dovizioso e la Ducati: “Nessuno ci ha avvisato della riunione finale”. Ricordiamo che come da regolamento, la gara di Silverstone (per tutte e tre le classi del Motomondiale) non sarà recuperata. La Dorna, la società spagnola che gestisce il settore commerciale del Motomondiale, quando si tratta di calamità naturali o di altre cause di forza maggiore è infatti costretta a cancellare la tappa con tutte le conseguenze per l’organizzatore locale, in questo caso i responsabili del Gran Premio di Gran Bretagna. Si riparte dunque il 9 settembre dal circuito di Misano per il GP di San Marino e della Riviera di Rimini.
Bel gesto di Valentino Rossi. In tutto questo caos, il Dottore ha voluto ricordare la tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova con un foto twittata dal profilo del team Yamaha. “Genova nel Cuore”, è il messaggio di Vale, con sullo sfondo l’oramai iconica sagoma del ponte strallato, con le due parti unite da un cuore a scacchi che richiama la competizione. Vale cuore d’oro.
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