MOTORI SHOW/ Hamilton campione del mondo di F1, Lewis cala il poker iridato. Amarezza Ferrari. MotoGP: Dovi “tigre della Malesia” tiene in vita il Mondiale

di MARCO VALERIO/ E’ un altro Mondiale di Formula 1 da archiviare in fretta per la Ferrari. Ma questo 2017, per i progressi fatti, deve comunque diventare il trampolino di lancio per trionfi futuri, a partire dal 2018. Scriviamo questo perché nel GP del Messico, il promettente Max Verstappen si è portato a casa la gara, mentre Lewis Hamilton si è preso anche aritmeticamente il campionato del mondo con due gare d’anticipo. Per la Ferrari e Vettel, solo grandi rimpianti. Il GP del Messico dunque consacra colui che diventerà un giorno campione e colui che per la quarta volta in carriera può indossare la corona iridata. Hamilton ha raggiunto Alain Prost e lo stesso Vettel a 4 titoli, davanti restano solo Michael Schumacher a 7 e Juan Manuel Fangio a 5. Unico neo il 9° posto nella corsa di oggi, a causa dell’incidente al via in curva 3, tamponato dalla SF70-H di Vettel che gli ha bucato la gomma posteriore destra. Lewis ha dovuto rimontare, ma non è inevitabilmente riuscito a vincere. Avrebbe preferito diventare iridato con un successo, ma alla fine può comunque accontentarsi. In sostanza, piegare un’avversario duro come la Ferrari di questo 2017 dà molto gusto a questo titolo Mondiale. In Messico, Sebastian Vettel ha lottato fino alla fine, ma non è andato oltre la quarta piazza. Secondo Valtteri Bottas su Mercedes e terzo Kimi Raikkonen su Ferrari. Ora, Brasile il 12 novembre e Abu Dhabi il 26 novembre, poi calerà del tutto il sipario sul Mondiale 2017.

MotoGP, Dovizioso riapre i giochi. Come staccare la spina dello stereo mentre il festeggiato si accinge al grande ballo: Dovizioso vince in Malesia e rimanda la partita iridata all’ultimo appuntamento a Valencia. Se vorrà conquistare il suo sesto titolo, Marquez, 4° al traguardo, dovrà farlo danzando in Patria, dove arriverà con un vantaggio di 21 punti (cuscinetto peraltro molto comodo) sul forlivese, che però non molla. Annullato un match-point dal Dovi, tutto rimandato all’ultimo Gran Premio di Valencia. Sul bagnato di Sepang, dove l’anno scorso in condizioni analoghe iniziò il decollo della sua carriera, arrivata appunto a farlo planare vicino a inesplorate vette iridate, Dovizioso su Ducati conquista il suo sesto GP stagionale e ringrazia il compagno Jorge Lorenzo, 2°: il maiorchino disputa una gara impeccabile, poi un suo dritto a 5 giri dalla fine consegna la leadership al forlivese che viene ‘scortato’ fino al traguardo. Avrebbe meritato il successo Jorge, anche per sbloccarsi definitivamente nella sua difficile stagione di esordio a Borgo Panigale, ma la ragione di squadra non poteva non prevalere e il gruppo cresce anche con questi esempi. Bel terzo posto per Zarco, con la Yamaha Tech3, molto efficace con la sua guida dolce in condizioni difficili e protagonista assoluto nella prima parte di gara. Valentino Rossi, in difficoltà con la sua Yamaha, non va oltre il settimo posto.

Moto2, Morbidelli campione del mondo. Gli è bastato un terzo posto nel GP di Malesia; anche se a dire il vero grazie alla rinuncia di Luthi il titolo era già vinto prima del via. Franco Morbidelli detto “il Morbido” è il nuovo campione del mondo della Moto2. Già di per sé, è un colpo memorabile. Diventa però storico considerando due fattori: l’ultimo titolo di un italiano nella classe intermedia, allora si chiamava ancora 250, era stato quello di Marco Simoncelli nel 2008 (anche lui in Malesia come Franco), mentre l’ultimo di un italiano in assoluto era stato quello di Valentino Rossi in MotoGP nel 2009. Il Morbido, che ha impresso il suo timbro sulla stagione fin dal via, con tre vittorie di fila (contro le appena 2 del diretto avversario, lo svizzero Luthi), si inserisce così nel solco della grande tradizione motociclistica italiana e garantisce di potere continuare a fare bene anche in MotoGP, dove si trasferirà l’anno prossimo per la seconda affascinante parte della sua carriera.

 

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