di FABIO CAMILLACCI/ La Roma dopo una lunga attesa e una stagione da dimenticare, mette il primo tassello per il prossimo anno. Come anticipato la settimana scorsa da Altroquotidiano, è il portoghese Paulo Fonseca il nuovo allenatore dei giallorossi. Ha firmato un contratto di due anni con opzione per il terzo (2,5 milioni a stagione, più bonus). L’ufficializzazione è arrivata col classico comunicato su Twitter e sul sito ufficiale della Roma. Tutto questo proprio mentre a Londra i dirigenti capitolini lavorano sulle linee guida della stagione 2019-2020, per evitare di commettere gli stessi gravi errori commessi l’anno scorso sul mercato estivo. Sono state direttamente le parole del presidente James Pallotta, che si firma Jim, a dare il benvenuto al nuovo tecnico: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Paulo Fonseca un tecnico giovane e ambizioso, con esperienza internazionale e mentalità vincente. È conosciuto per la sua idea di calcio coraggiosa e offensiva, che potrà entusiasmare i nostri tifosi. Dalla prima volta che ci ho parlato Fonseca ha subito espresso il suo desiderio di venire alla Roma. Ha subito manifestato il suo entusiasmo nell’accettare una nuova sfida e nel voler iniziare a lavorare con i nostri calciatori per impostare una squadra di cui i tifosi possano sentirsi orgogliosi”. I tifosi romanisti, sofferenti da tempo, se lo augurano con tutto il cuore.
Con l’arrivo di Fonseca alla Roma si chiude un altro tormentone del valzer delle panchine. Un altro tassello del domino che va al suo posto. Dopo che tra rifiuti, più o meno ufficiali, e nomi fatti dai giornali, sono stati più di 20 i mister accostati alla Roma. Si tratta dell’ottavo allenatore della strampalata gestione americana della Roma. Il tecnico a cui spetta rialzare l’asticella delle aspettative romaniste dopo tante amarezze. Otto allenatori in otto anni per i proprietari a stelle e strisce che dal 2011 sono al timone di Trigoria. Fonseca infatti arriva dopo: Luis Enrique, Zeman, Andreazzoli, Garcia, Spalletti, Di Francesco e Ranieri. Ora tocca a “Zorro”: così è stato soprannominato perchè dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League con lo Shakthar e ai danni del Napoli (stagione 2017-18), si presentò in conferenza stampa vestito come Don Diego de la Vega per onorare la scommessa fatta alla vigilia: “Se battiamo il Manchester City e passiamo il turno mi presenterò vestito da Zorro”. Così fu. Quello stesso Shakhtar poi venne eliminato dalla Roma di Di Francesco agli ottavi (foto a destra e in home page: Fonseca mascherato da Zorro).
Dal punto di vista mediatico pertanto, Fonseca è anche un bel personaggio. L’auspicio è che riesca a sopravvivere al “tritacarne” romano. Tutto questo mentre in casa Roma prosegue l’ennesima telenovela surreale: il nuovo direttore sportivo Gianluca Petrachi, lavora in pectore, perchè Cairo non lo ha ancora liberato dal ruolo di ds del Torino (infatti è ancora sotto contratto col Toro). Storie tipiche della sponda giallorossa del Tevere da quando ci sono gli americani. Come la gestione del caso De Rossi e il “mail-gate” portato alla luce da “La Repubblica”. Ha detto bene il buon vecchio mister Eugenio Fascetti: “Trigoria è un covo di vipere e Pallotta deve fare qualcosa”.
Chi è Fonseca. Dopo una modesta carriera da giocatore svolta tutta in patria come difensore centrale, il portoghese, allievo del santone Carlos Queiroz come Mourinho e Villas Boas, intraprende la carriera di allenatore. E arriva a Roma dopo le esperienze in Portogallo con Aves, Pacos de Ferreira, Porto e Braga, e quelle vincenti con lo Shakthar Donetsk. Nel suo palmares ci sono: una Supercoppa e una Coppa di Portogallo. In Ucraina invece ha vinto: 3 scudetti, 3 Coppe Nazionali e una Supercoppa. Niente male per un tecnico nato 46 anni fa in Mozambico. Un tecnico giovane.
Paulo il portoghese tra poco dovrà rimboccarsi le maniche. Un tecnico giovane che dichiara: “Sono molto felice di essere il nuovo allenatore della Roma e desidero ringraziare la dirigenza per l’opportunità che mi è stata data. Sono entusiasta e motivato della sfida che ci aspetta e non vedo l’ora di trasferirmi a Roma, di incontrare i nostri tifosi e di cominciare a lavorare. Credo che insieme potremo creare qualcosa di speciale”. Intanto, le battute nella Capitale si sprecano. Per la serie: dopo il sergente Garcia, non poteva mancare Zorro. Oppure: in una Roma americana in maschera, Zorro ci sta bene. E ancora: dopo Zorro il prossimo allenatore sarà Pulcinella? Battute, social e non, a parte, Fonseca a breve dovrà iniziare a lavorare sodo in quanto la Roma a fine luglio sarà già impegnata nel primo preliminare di Europa League. Speriamo che Paulo il portoghese lasci subito il segno di Zorro.
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